Una delle tipologia di finanziamento più particolari in assoluto è quella su pegno, richiedibile in maniera agevole anche da chi ha avuto in passato problemi di accesso al credito a causa della segnalazione come cattivo pagatore o come protestato.
I prestiti su pegno sono regolati dal Regio Decreto n. 1279 del 25 Maggio 1939, poi modificato dall'art. 161 del D. Lgs. 1/9/1993 n. 385.
Come funziona? In maniera semplice diciamo che il prestito su pegno viene dato dietro la concessione in pegno di un oggetto prezioso, come ad esempio oro (nello specifico ci si riferisce ai prestiti su pegno oro, una delle tipologie di prestiti su pegno tra le più diffuse in assoluto), argento, gioielli, perle e simili (si può parlare in questo caso di prestiti su pegno di preziosi), un oggetto di valore (come i prestiti su pegno di pellicce o i prestiti su pegno di orologi).
La durata del finanziamento viene stabilita in base al valore dei beni dati in pegno, con la somma minima e quella massima che sono fissati dalla banca o dalla società finanziaria presso cui ci si rivolge.
Come in ogni finanziamento classico, anche in questo caso bisogna pagare dei prestiti su pegno interessi, calcolati sulla somma di cui si necessita.
Gli oggetti vengono conservati presso il banco dei pegni Brescia e possono essere disimpegnati in un qualunque momento prima o dopo la scadenza del prestito, a meno che il bene oggetto del pegno non sia stato aggiudicato all’asta.
I pegni possono inoltre essere rinnovati fino a quando un dato bene non è stato aggiudicato all’asta.
Per chi ha oggetti di valore e ha bisogno di denaro contante senza la possibilità di richiedere altre tipologie di prestiti personali (magari perché non ci sono altre garanzie da poter fornire) i prestiti su pegno sono la soluzione giusta.